Modi di fare

Autorecupero

Con autorecupero si intendono interventi di manutenzione e ristrutturazione estesi a interi fabbricati (alloggi e parti comuni), la cui esecuzione prevede il coinvolgimento dei futuri inquilini, in cambio dello scomputo del costo dei lavori eseguiti dai successivi canoni di locazione. Le condizioni di partenza dei patrimoni edilizi interessati influiscono su entità e tipologia dei lavori eseguibili in autorecupero, che generalmente riescono a coprire solo parte degli interventi necessari, rimanendo escluse le operazioni di adeguamento strutturale e impiantistico soggette a specifica certificazione. L’autorecupero si configura perciò come un percorso in cui sono coinvolti diversi attori e risorse: i proprietari dei fabbricati (pubblici e privati) e le loro disponibilità economiche; gli attori pubblici (regionali o locali) che possono decidere di erogare specifiche misure di co-finanziamento; i futuri inquilini chiamati a organizzarsi in associazioni e cooperative; altri soggetti preposti alla gestione dell’intero processo (dalla selezione degli abitanti, alla progettazione e realizzazione dei lavori, compresi quelli svolti da ditte esterne specializzate). Per quanto di complessa attuazione, l’autorecupero è considerato dalla ricerca UAH! come una via possibile per rimettere in gioco patrimoni immobiliari inutilizzati e destinarli a locazioni “abbordabili”. Un punto di interesse è il cortocircuito virtuoso che queste pratiche possono generare tra l’abbattimento dei canoni di affitto e l’acquisizione da parte degli inquilini di competenze tecnico-pratiche all’interno di percorsi di inserimento lavorativo.

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