Bellevue di Monaco
Bellevue di Monaco è un progetto di ristrutturazione che ha recuperato tre edifici nel centro di Monaco, due storici e uno degli anni ’50, originariamente destinati alla demolizione, trasformandoli in un centro culturale e di accoglienza. Il progetto è nato nel contesto della cosiddetta “crisi dei rifugiati del 2014/2015” su un lato e di un mercato immobiliare sempre più surriscaldato sull’altro, che ha messo il mercato abitativo sotto forte pressione. In risposta a questa situazione, è nato un movimento di protesta contro l’aumento dei prezzi e a favore della solidarietà verso i rifugiati, che ha dato origine alla cooperativa sociale “Bellevue di Monaco”.


Keywords
LINK
Categorie di intervento
Progettisti
Ente promotore
Cronologia
2015: concessa l’autorizzazione per l’uso come abitazioni temporanee per rifugiati
2016: inizio dei lavori di ristrutturazione
2018: completamento dei lavori
2020: completamento del campo da calcio sul tetto
Budget
Obiettivi
Bellevue di Monaco nasce come cooperativa sociale con l’obiettivo di creare un centro culturale e di accoglienza per giovani rifugiati non accompagnati e altri cittadini a Monaco di Baviera, nel centro della città. Dal punto di vista sociopolitico, il progetto mira quindi a creare uno spazio di solidarietà per i rifugiati e a realizzare un luogo di accoglienza, valorizzazione culturale e scambio.
Dal punto di vista architettonico e urbanistico, un obiettivo essenziale era il risparmio delle risorse e il riutilizzo dei materiali, oltre alla salvaguardia delle qualità esistenti degli edifici e del contesto urbano circostante. Gli architetti, insieme alla cooperativa sociale, hanno deciso di investire tempo di lavoro anziché puntare sull’impiego di nuovi materiali.
Non convenzionalità
Abbordabilità
Il modello finanziario si basa sul diritto di superficie (“Erbpacht”), che risulta sostenibile. Inoltre, l’associazione riceve un contributo culturale annuale per l’organizzazione di attività culturali. Ogni anno, l’associazione organizza anche il cosiddetto “Giro di Monaco”, una maratona benefica che genera circa 125.000 euro di entrate annuali e alla quale partecipano gratuitamente diversi artisti e musicisti, come i Sportfreunde Stiller e la Spider Murphy Gang. Inoltre, ogni Natale viene lanciata una campagna di raccolta fondi.
Informalità
L’informalità si manifesta in alcuni aspetti del processo: prima della completa ristrutturazione degli edifici, vi fu un’azione di tipo “guerrilla”, la cosiddetta “gorilla renovation”. Durante questa iniziativa, un gruppo di attivisti, successivamente coinvolti nella fondazione della cooperativa sociale, indossò maschere da gorilla e ristrutturò autonomamente un appartamento in uno degli edifici abbandonati, trasmettendo l’intera azione in diretta streaming. Questo gesto attirò l’attenzione del sindaco e di un pubblico più ampio, giocando un ruolo cruciale nell’annullamento dei piani di demolizione.
Un altro elemento di informalità è rappresentato dall’ampia partecipazione di volontari sia durante il processo di ristrutturazione sia nella gestione delle attività, e con dotazioni di materiali vari (come, per esempio, la cucina ad uso collettivo).
SCHEDA INFORMATIVA
CARATTERISTICHE PATRIMONIALI
Regime d'uso
Tipo di intervento
Soggetti attuatori
Distribuzione territoriale
Soluzione abitativa
Integrazione con spazi ad uso non residenziale
Servizi condivisi
Unità condivise
Unità temporanee
Proprietà
Dati spaziali
Numero di edifici
Tipologia edificio
Piani per edificio
Numero di unità abitative
Superficie totale
Spazi privati
Spazi condivisi
Spazi collettivi
Spazi pubblici
Accesso all'edificio
Distribuzione abitazioni
Soluzioni spaziali
Tipologia unità
Superficie unità
Distribuzione unità
Zona notte/individuale
Zona giorno/comune
Altezza interpiano
Soluzioni spaziali unità abitative
BENEFICIARI E PROCESSO
Numero beneficiari
Tipologia beneficiari
Usi non residenziali
Gli usi non-residenziali sono numerosi e vari: un café/bar, diversi laboratori e workshop, tra cui una sartoria dove alcuni degli abitanti lavorano, con i prodotti venduti in un negozio dedicato. C’è anche un’officina per biciclette, gestita da un’associazione che collabora con i rifugiati, riparando biciclette abbandonate. Si organizzano corsi di lingua, un gruppo teatrale e attività sportive come il calcio, con un campo aperto al pubblico previa prenotazione. Inoltre, era presente una pensione, che si trovava in un altro edificio del quartiere, come uso temporaneo in attesa di demolizione.
Modalità di gestione
Gli usi non-residenziali sono numerosi e vari: un café/bar, diversi laboratori e workshop, tra cui una sartoria dove alcuni degli abitanti lavorano, con i prodotti venduti in un negozio dedicato. C’è anche un’officina per biciclette, gestita da un’associazione che collabora con i rifugiati, riparando biciclette abbandonate. Si organizzano corsi di lingua, un gruppo teatrale e attività sportive come il calcio, con un campo aperto al pubblico previa prenotazione. Inoltre, era presente una pensione, che si trovava in un altro edificio del quartiere, come uso temporaneo in attesa di demolizione.
Modalità di accesso
Testi e scheda a cura di Constanze Wolfgring. Elaborazioni grafiche di Giacomo Dansi: le riletture critiche si basano sull’interpretazione dell’autore del caso di studio sopra riportato.