Porto Fluviale Rec House

Roma, Italia
2003-oggi

L’occupazione abitativa di Porto Fluviale, avviata nel 2003 nel quartiere Ostiense, è una delle più longeve di Roma, riuscendo a far coabitare culture diverse e offrire spazi e servizi aperti al quartiere. Nel 2020, il Comune di Roma ha avviato una co-progettazione con l’Università Roma Tre e la comunità occupante per trasformare l’ex caserma in un modello di edilizia sociale e rigenerazione urbana. Il progetto “Porto Fluviale RecHouse”, vincitore del bando PINQuA e finanziato dal PNRR, ha dato il via ai lavori nel 2024. L’intervento mira a rifunzionalizzare l’area senza consumo di suolo, integrando efficienza energetica, edilizia sociale e spazi condivisi. Grazie a una gestione partecipata, Porto Fluviale RecHouse diventerà un modello di coabitazione sostenibile e inclusiva, preservando la continuità storica dell’occupazione.

© Porto Fluviale Occupato
Politica
Pratica
Progetto

Keywords

co-progettazione, Comunità, diversità, istituzionalizzazione, occupazione, riqualificazione, riuso, vuoti urbani

LINK

Categorie di intervento

Progettisti

ABDR Architetti Associati

Ente promotore

Comune di Roma

Cronologia

2003: occupazione dell’edificio
2021: inizio del processo di istituzionalizzazione
2021-2026: cantiere

Budget

€ 11 mio. (PNRR)

Obiettivi

L’obiettivo è recuperare un bene vincolato attraverso la rifunzionalizzazione di un immobile dismesso, evitando il consumo di nuovo suolo e adottando un approccio improntato alla sostenibilità e alla densificazione urbana. Il progetto prevede interventi di efficientamento energetico, garantendo prestazioni elevate in termini di risparmio e riduzione dell’impatto ambientale. Parallelamente, l’iniziativa punta ad ampliare il patrimonio di edilizia sociale, offrendo soluzioni abitative accessibili e contribuendo alla riduzione del disagio abitativo. Ciò avverrà attraverso un processo di integrazione sociale che favorisca l’inclusione e la coesione tra i residenti, mitigando le criticità legate all’occupazione abitativa e promuovendo modelli di convivenza sostenibili. Un altro aspetto centrale del progetto è la creazione di nuovi spazi pubblici, restituendo alla comunità aree di aggregazione e servizi condivisi. L’intervento sarà supportato da modalità innovative di gestione.

Non convenzionalità

La non convenzionalità del progetto risiede innanzitutto nell’approccio collaborativo e solidale tra il Comune di Roma e la comunità di occupanti (56 nuclei provenienti da 13 nazioni), avviato dopo circa 20 anni di occupazione abitativa. Trasformando questa esperienza in un percorso di legalizzazione e istituzionalizzazione, il progetto dimostra la capacità del Comune di superare le logiche convenzionali dell’amministrazione pubblica, adottando soluzioni innovative che valorizzano le qualità sociali già presenti, anziché cancellarle.

Abbordabilità

Gli alloggi saranno assegnati agli attuali abitanti con un canone di edilizia residenziale pubblica (ERP), una forma di canone sociale calcolato in base alla condizione economica del nucleo familiare.

Informalità

Il progetto ha origine da un’esperienza di occupazione abitativa promossa dai movimenti per la lotta per la casa di Roma, sviluppatasi attraverso un’occupazione durata 20 anni.

CARATTERISTICHE PATRIMONIALI

Regime d'uso

Locazione

Tipo di intervento

Riuso

Soggetti attuatori

Comune di Roma

Distribuzione territoriale

caso singolo

Soluzione abitativa

Integrazione con spazi ad uso non residenziale

Servizi condivisi

Unità individuali

Unità permanenti

Proprietà

dal 2003 al 2022: proprietà del Ministero dell’interno dal 2023: proprietà del Comune di Roma

Dati spaziali

Numero di edifici

2 (corpo a C e palazzina)

Tipologia edificio

a blocco

Piani per edificio

piano terra + due piani + mezzanino + terrazza

Numero di unità abitative

50

Superficie totale

Spazi privati

Spazi condivisi

Spazi collettivi

Spazi pubblici

Accesso all'edificio

da strada o da cortile interno pubblico

Distribuzione abitazioni

collegamenti verticali con scale e ascensori e corridoio interno

Soluzioni spaziali

compresenza di spazi condivisi, collettivi e privati

Tipologia unità

da uno a tre stanze

Superficie unità

Distribuzione unità

alloggi distribuiti lungo corridoio comune interno che percorre tutta la lunghezza dell’edificio

Zona notte/individuale

gli spazi di soggiorno e delle camere sono separate da un sistema di porte e pannelli scorrevoli che consentono una grande flessibilità, permettendo agli alloggi di avere spazi aperti e continui

Zona giorno/comune

Oltre alle cucine nelle unità private, sono presenti cucine comuni al piano primo e secondo

Altezza interpiano

4,55m

Soluzioni spaziali unità abitative

compresenza di spazi condivisi, collettivi e privati

BENEFICIARI E PROCESSO

Numero beneficiari

54 nuclei

Tipologia beneficiari

ex-senzatetto, giovani, famiglie, nuclei familiari migranti, persone con basso reddito

Usi non residenziali

giardino fotovoltaico su terrazza comune; servizi di vario genere verranno aperti a tutta la città nel cortile: un mercato a km 0, uno sportello antiviolenza, usi civici e collettivi intergenerazionali e tecnologico-digitali per didattica a distanza e trasferimento tecnologico, spazi per l’artigianato, per l’allenamento circense e la danza, una sala da tè e un centro di mobilità sostenibile

Modalità di gestione

giardino fotovoltaico su terrazza comune; servizi di vario genere verranno aperti a tutta la città nel cortile: un mercato a km 0, uno sportello antiviolenza, usi civici e collettivi intergenerazionali e tecnologico-digitali per didattica a distanza e trasferimento tecnologico, spazi per l’artigianato, per l’allenamento circense e la danza, una sala da tè e un centro di mobilità sostenibile

Modalità di accesso

Gli alloggi saranno assegnati attraverso un bando di edilizia residenziale pubblica (ERP) speciale (gli attuali assegnatari sono gli ex-occupanti, i quali hanno goduto di una specifica priorità nell’assegnazione dell’alloggio).

Documentazione fotografica

Processi e sviluppo

Spazi ed usi

Testi e scheda a cura di Constanze Wolfgring e Sofia Rizzo. Elaborazioni grafiche di Sofia Rizzo: le riletture critiche si basano sull’interpretazione dell’autore del caso di studio sopra riportato.

Fonte: Romasitrasforma
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